I LUOGHI RITROVATI DI 'UNA VALLE INCANTATA'
Questo progetto di conoscenza e divulgazione porta all’attenzione del pubblico un suggestivo momento della pittura di paesaggio. Fra Sette e Ottocento, la valle del Nera, fra Terni e Narni, vide la straordinaria presenza di artisti provenienti da tutt’Europa che immortalarono località note, ma anche sconosciute, rendendole celebri.
Le opere, oggi conservate in musei e collezioni di tutto il mondo, ci consegnano un’immagine intatta e meravigliosa di quei luoghi.
Attraverso questo speciale patrimonio artistico si intende promuovere la conoscenza e la valorizzazione del territorio in quest’area dell’Umbria meridionale.
Fra Sette e Ottocento l’Italia è protagonista di un importante capitolo della storia dell’arte.
Artisti provenienti da molte parti d’Europa Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera, Fiandre e paesi scandinavi, arrivano nel nostro paese per studiare le rovine antiche e i capolavori dei maestri del Rinascimento: è il periodo del Grand Tour e del Viaggio in Italia, imprescindibile occasione di formazione per ogni artista.
I pittori arrivano in Italia e sono folgorati dalla bellezza del paesaggio, dalla straordinaria luce mediterranea. Escono dai loro atelier e iniziano a dipingere en plein air, a diretto contatto con la natura, innescando un processo di ricerca che, modificando la visione e le tecniche pittoriche, aprirà verso soluzioni innovative e moderne.
I luoghi meravigliosi ritratti nei dipinti sono a volte l’immagine di un’Italia mai vista, rivelata per la prima volta da questi artisti stranieri.
Alcune aree della penisola sono teatro privilegiato di questo racconto: Roma e la sua campagna, i piccoli centri dei colli laziali, Napoli e la Sicilia.
È una geografia del tutto nuova, quella tracciata dagli artisti in questi anni. Da Roma e dal Lazio alcuni si spostano verso l’estremo sud dell’Umbria, fino alla valle ternana, solcata dal fiume Nera e attraversata dall’antica via Flaminia.
Terni e la sua vallata diventano dunque l’avamposto più a nord dove giungono i plenaristi portandovi il loro rivoluzionario modo di dipingere. Località fino ad allora poco conosciute come Narni con i suoi dintorni e le rovine del Ponte di Augusto, il borgo di Papigno e i suoi boschi secolari, il lago di Piediluco e la Cascata delle Marmore, catturano l’attenzione degli artisti che ne fanno soggetti privilegiati dei loro dipinti.
Questi luoghi, carichi di fascino e di storia, diventano presto un’inedita meta del Viaggio in Italia.
Vale la pena ricordare il passaggio di Jean-BaptisteCamilleCorot nel 1826. Le vedute del Ponte di Augusto e della Cascata dipinte dall’artista francese cambiano radicalmente la percezione di questi luoghi. Nei quadri di Corot, di piccolo formato, la sua moderna capacità di astrazione si coniuga con una visione monumentale ed eroica della natura.
Anna Ottani Cavina curatrice nel 2001 della mostra Un paese incantato. Italia Dipinta da Thomas Jones a Corot, (Mantova, Palazzo Te; Parigi, Grand Palais) ha indagato il tema del paesaggio percepito come natura e ha colto il rivoluzionario approdo alla pittura en plein air, pratica sistematica e inevitabile per questi artisti. Riproduciamo integralmente il suo saggio d’apertura al catalogo della mostra che ha ispirato il progetto sui Plenaristi e i luoghi ritrovati di una ‘valle incantata’.